Oggi avremmo potuto parlare dello sciopero nazionale dell’8 marzo.
Avremmo potuto accanirci sul fatto che anziché sostenerci, questo sciopero ci ha costretto ad andare a piedi. Magari qualcuno è rimasto senza tram. Magari erano anche le 8 di sera e faceva freddo. Ma forse non è questa la sede.
Oggi avremmo potuto soffermarci su argomenti spinosi come la situazione delle donne nel mondo del lavoro. Ma ci sono numeri che parlano da soli e forse non è nemmeno questa la sede.
Oggi invece, vogliamo dedicare questa domenica a tutte le donne che cercano di fare mille cose per stare al passo con la modernità.
Si alzano la mattina presto, accompagnano i figli, danno un’occhiata al gatto e l’altra all’orario della baby sitter che arriverà nel pomeriggio. Corrono a prendere l’auto e arrivano in ufficio in tempo per fare le giocoliere della loro vita.
Ci sono stati esempi e storie di donne eccellenti che hanno fatto cose grandi e hanno provato a cambiare il mondo. Potremmo raccontarne mille e ricordarci di quanto noi donne, spesso, cerchiamo questi modelli per motivarci e dimostrare agli altri che possiamo essere meglio di noi stesse.
Ma spesso, ci dimentichiamo che è proprio l’essere sè stessa che fa ogni donna qualcosa di unico.
Tra i miei tanti modelli personali c’è anche la signora A.
Piccola e silenziosa, di lei mi ricordo uno chignon di capelli ramati e un paio di occhiali con una montatura spessa che oggi sarebbe considerata molto moderna, a quei tempi, soltanto un po’ retrò. Parlava a metà tra l’italiano e il dialetto della campagna emiliana e aveva la calma paziente delle persone che sanno quello che stanno facendo. Il suo talento: essere la migliore cuoca di tutti i tempi.
Tutti i giorni preparava la sfoglia per la pasta ripiena e sapeva fare una crema pasticcera che ancora oggi trascriviamo su tutti i libri di ricette di casa.
La Signora A. mi ha insegnato una cosa semplice e fondamentale: quanto devi mescolare l’uovo con lo zucchero, capisci che è pronto solo quando “scrive”.
Negli anni ho combinato diversi disastri culinari, esperimenti riusciti a metà e impasti mal venuti. Ma non ho mai sbagliato l’uovo che scrive e la mia crema è sempre perfetta come la sua.
Noi donne siamo tutte un po’ come lei. Abbiamo qualcosa di unico da insegnare. O qualche segreto da svelare. Non importa se lo facciamo da mogli, figlie, manager o cuoche.
A volte però siamo bravissime a dimenticarcene.
Ma sono sicura che se ce ne ricordassimo un po’ tutti, non sarebbero necessari scioperi nazionali o mimose da regalare. Semplicemente, ogni giorno sarebbe una festa per ogni donna.
Film da (ri) vedere: per motivi diversi e opposti, “Alice nel paese delle meraviglie”, quello della Disney e “What women want”.
Canzoni da ascoltare: U2 – Grace.