La Regina di Cuori ordinò: “Tagliatele la testa!”. La vediamo lì, in “Alice nel Paese delle meraviglie”, le sopracciglia aggrottate, lo scettro a forma di cuore. Un abito ingombrante costruito con le simmetrie delle carte, sembra uscito da una sfilata di Moschino. Un fascino un po’ folle che non ci sta antipatico come le streghe di altri film. Tutto sommato ne siamo atratti. Vi ricorderete il suo esercito di carte sottili, flessibili come giunchi, in grado di formare su sè stessi dei piccoli castelli. La simmetria si scontra con la follia, non sappiamo più quale delle due vincerà.
Picche, cuori, regine e fanti, hanno da sempre fatto parte delle nostre vite. Alzi la mano chi, almeno una volta, non si è trovato attorno a un tavolo in una sera d’inverno mentre qualcuno cercava di spiegargli tutte le interminabili regole del Burraco.
O chi almeno una volta, non ha pensato che quella pinella gli avrebbe potuto far vincere una manche. Se solo ci avesse pensato prima. Se solo fosse stato più acuto. Se solo… be’ perchè poi anche il meno appassionato al gioco, alla fine si fa prendere e se perde, ci rimane davvero male. Malissimo. Si mangia le mani per non averci pensato prima, o per non aver capito quella mossa del suo avversario, poi qualcuno cerca di rassicurarlo che sarà almeno fortunato in amore. Ma in realtà, nessuno ne ha davvero la certezza.
Alzi la mano, chi non ha associato almeno una volta, un mazzo di carte al ricordo di certe partite sotto l’ombrellone. Certe estati calde, molto italiane, quando verso le due del pomeriggio la canicola ti costringeva a stare all’ombra. Certe risate con gli amici del mare, certi pomeriggi lunghi e lenti, passati a inventare alleanze segrete e strategie. Tanto, non c’era altro di meglio da fare.
Le carte daranno un senso alle nostre serate quando saremo un po’ in là con l’età e ci fanno cadere nella tentazione di provare a costruirci un castello, anche se non sappiamo se reggerà. Non sappiamo, o forse già sappiamo, se con un minimo spostamento d’aria resterà in piedi o crollerà inesorabilmente.
I tarocchi da sempre ci incuriosiscono per avere risposte sul nostro futuro, quando abbiamo bisogno di sapere che direzione prendere. Nessuno di noi all’apparenza se li farebbe mai leggere, ma sotto sotto, siamo attratti dalle cartomanti di Brera con i loro banchetti ambulanti, forse solo per il fascino che si portano dietro.
E poi c’è il mondo a parte delle carte piacentine, o napoletane. Sono un mazzo snello che ha l’odore del cartone invecchiato, anche quando sono nuove. Sul retro, quasi sempre una grafica bianca e nera, a metà tra l’arcaico e qualcosa di British. Sono carte un po’ speciali, perchè nei loro quattro semi, ci sono nascosti altri simboli e altre storie. Ci potete giocare a briscola, sbarazzino o scopa. Partite scanzonate con un bel bicchiere di lambrusco, come succede in certi bar di paese. Potete sentirci il trascorrere del tempo, ma anche una certa attualità, perchè non passano mai di moda.
Nei momenti in cui avete bisogno di mettervi alla prova, potete usarle per un bel solitario. E allora, la partita sarà tra voi e le carte. Il più classico, è quello con 4 carte scoperte e l’obiettivo di fare delle scale partendo dagli assi che verranno pescati in modo casuale dal mazzo. Poche regole feree. Quasi mai il solitario riesce, a meno che non abbiate un buon allenamento.
C’è un secondo solitario, però, ancora più complesso e più affascinante che getta le carte nella regola del caso. Su 4 lunghe file coperte, si lasciano indietro 4 carte che saranno le chiavi per scoprire tutte le altre. L’obiettivo è costruire 4 file crescenti dall’asso al re. Potreste riuscirci, e allora avrete vinto voi.
Ma se il caso non lo vorrà, vinceranno le carte, lasciandovi con un palmo di mano. E col dilemma che se quella carta fosse stata in un’altra posizione, forse avreste potuto vincere. Chissà.
Provarci e riprovarci, nel solitario come nella vita, rimane l’unica soluzione.
Cose da fare: Una partita a carte ci distoglie dall’uso dello smartphone. Ci fa riscoprire il bello di stare insieme e il trascorrere lento del tempo. Questa domenica, soprattutto se piove, potete giocare la vostra partita, a quello che volete e con chi volete: mariti, mogli, vicini di casa. In alternativa, mettetevi alla prova con un solitario.
Canzoni da ascoltare: First Aid Kit – Stay Gold, l’intero album. Perfetto come sottofondo delle vostre partite a carte.