La nostra domenica inizia sempre da un treno. O su un treno. Pieno di gente. Così pieno che fatichi a sederti anche se hai il posto prenotato. Così pieno che a terra, in tutti i pertugi e gli anfratti possibili, non c’è più spazio per la tua valigia, anche se è piccola. Cerchi di incastrarla da qualche parte con ostinazione, ma poi arriva qualcuno a farti notare che lì c’è già la sua e contiene delle cose molto fragili (forse delle uova?) e ti invita in modo non troppo gentile a sistemarla in alto. A quel punto ti aspetti che il tizio ti dia una mano a sollevare il trolley. E invece no, è già tornato a sedersi. Quel sedile evidentemente era troppo comodo.
Accade una volta su mille che ci sia un altro volenteroso pronto ad alzarsi e a darti una mano, tra l’indifferenza di tutti gli altri che magari ti stanno pure guardando con aria assente. Gesti adorabili, quando capitano, in tutti gli altri 99 casi sarebbe bellissimo immaginare un treno di gente intenta a sistemare e ordinare valigie e trolley.
Qualche mese fa, un lungo articolo uscito su Internazionale (Adam Phillips “Sulla Gentilezza”) raccontava l’importanza della gentilezza e concludeva dicendo che: “È la gentilezza che rende la vita degna di essere vissuta: ogni attacco contro la gentilezza è un attacco contro le nostre speranze.”
Se fosse davvero così, dovremmo proprio fare una lista di tutti quei gesti adorabili che a volte ci cambiano la giornata, oppure, quelli che vorremmo che accadessero più spesso, ma inevitabilmente non succedono mai. La gentilezza è un concetto così ampio che in realtà può includere un po’ tutto, dai rapporti con gli estranei, a quelli con i colleghi, a quelli non le nostre famiglie. Vale tutto. Nella nostra classifica ne abbiamo messi un po’, ma è una cosa talmente personale che ognuno può iniziare a fare la sua.
- Quelli che ti aiutano a sollevare la valigia, speranza di tutti i pendolari e i viaggiatori;
- Speranza di tutti i caffè prima di iniziare una giornata: i baristi che ti regalano il biscottino e quelli che disegnano le faccine col cappuccino. A proposito, come fanno? Non deve essere facile;
- Quelli che ti salutano senza conoscerti;
- Quelli che ti sorridono, anche se hai già capito che per loro è una giornata no;
- Quelli che dispensano consigli camuffati da constatazioni, ma poi capisci benissimo che quel consiglio era per te;
- Quelli che ti mandano un biglietto al posto di un messaggio, perchè vuol dire che ci hanno perso più tempo;
- Quelli che arrotondano il conto per difetto;
- Quelli che hanno appena raccolto qualcosa che ti è caduto per terra, senza aspettare che sia tu a farlo;
- E così via.
Questa domenica è dedicata a tutti gli adorabili gesti che potrebbero cambiare le nostre giornate. Sono gratuiti e richiedono un investimento minimo di qualche minuto. Un minuto non è niente in una vita intera. E poi, a tutti gli adorabili gesti di cui ci siamo dimenticati, ma forse potrebbero aiutarci a cambiare comunque.
Canzoni da ascoltare: Van William – Revolution