Per contrasto e per opposizione, il 6 gennaio sarebbe più corretto parlare di tisane drenanti e centrifugati, anziché di befane e calzette. Ma non abbiamo nessuna ricetta magica da consigliare, se non la certezza quasi matematica che dopo circa 15 giorni dal primo cenone di Natale, arriviamo alla fine delle feste stremati da pranzi, cene e spuntini di metà pomeriggio. Piacevolmente impigriti, infinitamente felici, finchè non arriva lui, il pensiero più costante e scomodo di tutti gli inizi d’anno: la dieta.
Troneggia con fare sarcastico in cima alla lista di tutti i buoni propositi. Ma non è mai da sola, accanto a lei c’è sempre un vago senso di panico. Però, ormai non è più possibile rimandare: da domani si inizia. Quasi sempre con una tabella di marcia senza tanti se e tanti ma. Insalate, barrette ai cereali, zuppe di legumi e tanta frutta. Abbasso i ravioli, il ragù, il panettone e il torrone, perfino la spongata. La dieta ci sembra la cosa migliore a cui pensare per dimenticare i chili di troppo accumulati e perché no, la più semplice per dimenticare quanto si stava bene in vacanza e quanto invece sarà difficile iniziare l’anno nuovo. Serve a darci un nuovo obiettivo, mentre con sgomento guarderemo il calendario e ci renderemo conto che sì, mancano diversi mesi alle prossime vacanze. Il concetto Detox, in voga da alcuni anni, in realtà diventa ancora più ampio: ci si disintossica dal cibo, dall’aria inquinata, dai rumori e dallo smartphone. In pratica, si ci disintossica da tutto. Non è solo dieta, ma una vera e propria sottrazione.
Ma poi, inevitabilmente, la domanda sorgerà spontanea. Una volta che abbiamo creato questo vuoto, che cosa ci mettiamo dentro? Si, perché dopo esserci disintossicati per bene, a un certo punto ci verrà voglia di ricominiciare.
Questa domenica, se siete tra quelli che sono appena usciti dal supermercato con sedano e finocchi, se siete tra quelli che hanno messo in calendar tre nuovi corsi in palestra alla settimana, se siete tra quelli che sì, non ne hanno voglia, però no, la dieta la fanno lo stesso, anche solo per inerzia, siete ancora in tempo per aggiungere un proposito a tutti i buoni propositi. Fate come i Giapponesi, sceglietevi il vostro Daruma. Queste bamboline senza occhi rappresentano un obiettivo. Bisogna dipingere uno solo dei due occhi ed esprimere un desiderio. Quando si avvererà, si potrà dipingere anche l’altro. Questi Daruma, se spinti da un lato restano comunque in piedi, a causa della loro forma tondeggiante, così sono anche diventati un simbolo di ottimismo e determinazione. Della serie: “barcollo, ma non mollo” o se preferite: “io non cado mai”.
Se non ne avete uno, potete immaginarlo e dipingere l’occhio del colore che preferite. L’anno è appena cominciato e, oltre a iniziare una nuova dieta, ci sono 12 nuovi mesi tutti da immaginare.
Canzoni da ascoltare: Pete Townshend – My love open the door