Domenica 71 – Navigare a Helsinki

Baltico. È banale per la gente del Nord, passare da uno stato all’altro, a bordo di un grande traghetto. Quelli in cui, quando sali, non vedi bene dove sta l’ingresso. Piuttosto, assomiglia a una scatola nera che ti inghiotte, senza possibilità di recesso.

“Stairs?” Il gruppetto di giapponesi pieni di valigie si piazza proprio a metà corridoio e sulle scale. Sono piccoli, ma hanno grandi trolley e per un gioco di incastri non vanno più nè avanti nè indietro.

“Lift?” Chiamiamo l’ascensore, ma arriva pieno di altri giapponesi, di nuovo con valigie grandi come bauli, forse si sono incastrati anche lì. Che bello deve essere navigare sul Mar Baltico col vento in poppa, come gli antichi Vichinghi. Ma no, forse questa ce la siamo soltanto immaginata, perchè il vento cede il posto  a un’aria umida e piovigginosa e il mare che ci siamo immaginati blu è in realtà una massa lattiginosa bianca che si confonde col cielo. Ma quale crociera, stiamo navigando o stiamo fluttuando? Ancora non si vede terra all’orizzonte, nè leoni marini, nè foche artiche, nè mostri di Lochness. Forse l’unica cosa da fare è prendere un caffè americano al bar self service che costa quasi 5 euro. Ma su questi traghetti non era tutto esentasse? Oppure fissare con aria attonita gli altri viaggiatori accampati ai tavolini del bar, o ancora, fare shopping al supermercato di alcolici. E infine, aprire Google Maps per cercare qualcosa da visitare nella prossima città, anche perchè pare proprio difficile trovare una qualche attrazione turistica a Helsinki.

Sbarcati dentro a un terminal portuale che sembra quello di un aeroporto, Helsinki si apre davanti a noi con un look post moderno e molto cool. Questo non era scritto in nessuna guida turistica.

Ma effettivamente, non ci sono grandi palazzi, nè mura medievali, nè gente in costume con abiti tipici. Ma incontriamo oggetti di design e i sorrisi della gente. Traffico ordinato e mare ovunque. Navigare a Helsinki sembra la cosa più ovvia da fare, dopo l’ultimo smorred, per cui sembra che quel traghetto cittadino stia aspettando solo noi. E ci offre una grande opportunità: osservare  il cielo che cambia colore e i mille riflessi delle nuvole che si aprono e si chiudono a intermittenza, i raggi del sole estivo e invidiare (o forse no!) i finlandesi che si abbronzano su palafitte di legno e poi si buttano in mare. Arriviamo a Suomellinna, antica cittadella fortificata che fungeva da vedetta sul mare. Oggi, isolotto isolato dove presto ci perdiamo, cercando di immortalare qualche anatra che non ha voglia di mettersi in posa e poi ci rinunciamo, seduti ai tavolini di un bar sul cucuzzolo di una collina. Presto constatiamo due cose: la prima, che i Finlandesi si sposano giovani, in controtendenza col resto d’Europa e ovviamente con l’Italia. La seconda, sì, ce ne siamo dimenticati, in Nord Europa i negozi chiudono presto e quindi addio shopping.

Ma, non è mai troppo tardi per fermarsi in quel locale in riva al mare, dove si beve un cocktail, si mangia un hamburger, si fa la sauna e, perchè no, ci si tuffa in mare. Ecco, quest’ultima meglio evitarla.

Questa domenica è dedicata a tutte le volte in cui salire su una nave significa salpare verso chissà dove. A tutte le volte in cui vi siete scambiati sorrisi con qualcuno incrociato per strada, a tutte le volte in cui siete andati in un Paese straniero, avete pensato di stabilirvi lì, ma poi siete tornati a casa. Alle serate in riva al mare, in cui avete pensato “Poco importa se fa freddo”. A quel vento fastidioso che vi fa venire voglia di scappare. E a Helsinki, la stazione dei treni è proprio lì, in centro, nella piazza principale. E quel treno fermo, al binario 14 sembra proprio che stia aspettando solo voi, magari per scappare, o anche solo per passare il confine.

A Helsinki, da non perdere:

– Una passeggiata nel Design District;

– Un hamburger, una sauna o la vista mare  da Loyly;

– Respirare aria di mare al mercato di Kauppatori;

– Sentirsi in una puntata di Dawson’s Creek sull’isola di Suomellinna;

Da ascoltare: Vampire Weekend – This life

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