La prima cosa che farò. Senza aggiungere altro, ma è sottointeso: quando finirà il lockdown. Sempre che finisca. Perché in realtà, conosciamo molto bene il nostro qui e ora, ma sul futuro ancora abbiamo un po’ di domande. Dopo tutte queste nuove abitudini, il tema ricorrente è: come faremo a riprendere quelle vecchie? Dopo tutti questi esperimenti in cucina, tutti questi semi piantati per fare l’orto, dopo tutte queste telefonate che durano ore e le conversazioni con voci che escono dal computer, dopo tutti questi pacchi lasciati davanti alla porta e tutte queste pulizie di primavera, Pasqua e pure di Natale dell’anno prossimo, quale sarà la prima cosa che faremo quando potremo uscire?
Se fossimo al cinema, a questo punto ci sarebbe una scena finale tipo quella di certi film ambientati in Sudamerica, con la gente che balla il tango argentino per strada con i fiori tra i capelli. Ma ballare il tango è un po’ poco compatibile con il contagio e sarebbe meglio stare su uno scenario più realistico.
Indossare un paio di scarpe col tacco, ma i tacchi sono scomodi. Andare al ristorante, ma i ristoranti saranno chiusi ancora per un po’ e poi chissà, magari tavoli a distanza e bisognerà prenotare con anticipo e considerando che a volte si decide tutto all’ultimo non è una grande idea. Fare una corsa al parco. E se poi quel giorno pioverà? Prenotare le vacanze, ma ancora non abbiamo calcolato gli spostamenti tra regioni, e se poi finiamo bloccati sulla variante appenninica? Comprare qualcosa di nuovo, ma siamo davvero sicuri di avere voglia di stare in coda davanti ai negozi? No, alla fine nessuna di tutte queste. Stiamo sul semplice: basta organizzare una cena. Non ci sarà bisogno di prendere appuntamenti dal parrucchiere che chissà quando aprirà o di aspettare la riapertura della manicure, tanto lo smalto a cucinare si rovina. E non ci sarà nemmeno bisogno di preparare chissà che, perchè ormai siamo diventati tutti piazzaioli e una pizza ci sta sempre in tutte le stagioni. Ma ci sarà ancora bisogno di conversare intorno a un tavolo e raccontarsi le stesse cose che prima passavano attraverso una webcam, ma che a volte non si sentivano bene, facevano eco e poi finivano sempre con un: “Aspetta ti ho perso”. Perchè insomma, la tecnologia è così comoda, ma vedersi di persona è tutta un’altra storia.
Questa domenica è dedicata ai trepidanti. Quelli che aspettano la fine del lockdown, quelli che escogitano soluzioni, quelli che progettano nonostante tutto. Quelli che ormai sono stanchi, ma sanno che questo è il presente che stiamo vivendo e che ci ha regalato delle belle giornate di sole. E pure gli insetti sono tornati in città, comprese le api. E quelli che, malgrado tutto, ancora hanno voglia di immaginarsi un futuro diverso.
Da Ascoltare: Radiohead – Let Down