Domenica 20 – Rane cantanti

Lamentiamoci pure, quando il tacco del sandalo sprofonda nell’asfalto liquefatto. Quella sensazione di sabbie mobili urbane è davvero la dimostrazione che ormai sarebbe ora di mettersi le infradito.

Oppure quando usciamo per la pausa pranzo e non vediamo un filo di ombra nel raggio di almeno 800 metri. O ancora, quando la mattina ci troviamo in ascensore già accaldati come se avessimo appena attraversato il deserto del Sahara a dorso di dromedario. Lamentiamoci perchè qualcuno ha fissato la riunione alle 14:30, quando la canicola batte impietosa contro i vetri dell’ufficio e facciamo fatica a stare svegli.

Lamentiamoci dell’aria condizionata che è sempre troppo bassa e ci fa ammalare. Possiamo benissimo provare a intraprendere una guerra a colpi di termostato col vicino di scrivania, ma poi alla fine chi ha ragione? Chi ha freddo o chi ha caldo? L’accaldato dice al freddoloso: “mettiti una giacchetta!”, il freddoloso grugnisce all’altro: “Apri la finestra.”

Probabilmente andranno avanti così tutti i giorni fino a settembre.

Ma la verità, è che l’estate ci piace tanto. Sotto sotto, vorremmo tanto avere 365 giorni di estate all’anno. Certo, magari non ci piace l’estate in città che assomiglia di più a una punizione. Però, a pensarci bene, tanto più l’estate in città è calda e faticosa, tanto più ci godremo le vacanze quando sarà il momento.

L’estate va bene così, con tutti i suoi stereotipi: il gelato nelle piazzette, le vacanze dai nonni, le stelle di San Lorenzo, le foto tra i campi di grano e gli amori che durano il tempo di una passeggiata al tramonto. E certe serate a chiacchierare fino a tardi.

Le sere d’estate in certi posti sono concerti di rane. Non si vedono, ma ci sono e gracidano contente tutta la notte, come se per loro fosse la cosa più bella del mondo. Sono un po’ fastidiose all’inizio e vorremmo tanto che stessero zitte. Ma non si può far tacere una rana e dopo un po’ ci si abitua come al canto delle cicale.

Quest’anno però, la nostra estate è iniziata con una grande assenza: quella dell’Italia ai Mondiali. Mancheranno quindi tutti quei clichè come le città che si fermano per due ore (e se una riunione dovesse coincidere con l’orario della partita, probabilmente sposteremmo la riunione) e i bar che si riempiono di gente. Quelli che guardano la partita solo per spirito patriottico, perchè di calcio in realtà non ne hanno mai capito niente. E continuano a non capirci, ma non importa, l’importante è far finta di sapere che cos’è un rigore. Nessun ritrovo tra amici con birra, pizza e patatine, oppure un’insalata di riso che mette sempre d’accordo tutti. Nessuno che arriva con trombette e bandierine. Quest’anno silenzio.

IMG_3775

Estate 2018 – Stazioni di campagna, siamo tutti un po’ in panchina.

In realtà, abbiamo una grande occasione: possiamo tifare per qualcun’altro. Scegliere una squadra del cuore a caso, magari proprio una di quelle che non avevamo mai considerato. Ad esempio, il Perù o la Costa Rica. Pescate la vostra squadra del cuore e per una volta potete mettervi nei panni degli altri e unirvi ad altri tifosi. Non avete nulla da perdere.

Questa domenica diamo per assodato che saremo tutti un po’ stonati, tra il caldo e le vacanze che non ci sono. Ma abbiamo deciso di dedicarla alle squadre del cuore tagliate fuori e alle partite perse. E poi, a tutti quelli che sognano il mare, ma in realtà hanno i piedi a mollo in una bacinella.

Canzoni da ascoltare: Bleachers – Alfie’s song

TheGiornalisti – Felicità puttana

IMG_1162

Estate 2018 – Tutti al mare? Non ancora.

5 pensieri su “Domenica 20 – Rane cantanti

Lascia un commento